"I'M THE STATION NIGHT OWL TONIGHT, AND THE SKY IS NOT THE LIMIT" - Saggio circa Fotografia ed Esplorazione, dal 18° secolo alla moderna Era Spaziale. Originariamente postato nell'ICP Library Blog il 6 Febbraio 2015, qui.

 

SONO IL NOTTAMBULO DELLA STAZIONE STANOTTE, E IL CIELO NON E' UN LIMITE la ragione è che, come regola senza eccezioni, nello spazio le cose vogliono sempre volare via*

 

Uno sguardo dall'ISS 

 E' nero, ma qualcosa di più denso del nero. Potresti toccarlo e dire che si spalma quasi sulla pelle, come un fluido. Sono da qualche parte, fluttuando in un punto dell'Universo. E davanti a me vedo soltanto la più totale oscurità. Ma poi, sulla mia sinistra, una sottile luce comincia ad apparire. Dio santo, è indescrivibile, lunga, blu, biancastra, lentamente aumenta verso destra come un immenso arco, disegnando il giagantesco profilo di una sfera. Poi un raggio di luce brilla, seguito da una specia di silente esplosione luminosa: la grandezza di una Stella dà la forma a quello che era soltanto oscurato: il pianeta Terra, che giace sotto di me, aspettando l'alba interstellare del Sole.

credits Emiliano Cavicchi via ISS Earth Viewing

 

 Ok, non sono con l'astronauta Cooper sulla nave spaziale 'Endurance', il personaggio principale interpretato da Matthew Mc Conaughey nel recente film di Christopher Nolan ‘Interstellar’. E sfortunatamente, non sto neanche scrivendo dallo Spazio, anche se quello che ho descritto è ciò che si può vedere dall'International Space Station, il più grande satellite artificiale con una microgravità interna ed equipaggio, in orbita bassa intorno la Terra dal 1998. Posso però accendere il mio vecchio laptop Mac, e cominciare a guardare l‘ISS HD Earth Viewing Experiment, un continuo live streaming di diverse telecamere montate sul'ISS, monitoranti la Terra. Qui al tavolo della mia cucina, a Roma, altrettanto quanto da un'internet point in Asia, o da qualche altro PC nelle Americhe o in Africa. Forse il fotografo italiano Luigi Ghirri, che aveva parlato della foto della Terra vista dallo Spazio sulla copertina del magazine 'Life' del 1969 come 'l'immagine definitiva', avrebbe sorriso: "Va bene. Ma adesso ? Cosa posso farmene di queste immagini, che cosa rappresentano ?"

 

Verso l'Ignoto

 Quanrantacinque anni dopo la camminata sulla Luna di Neil Armstrong (1969), e cinquantatrè dopo che il russo Yuri Gagarin per primo ha orbitato intorno la terra (1961), il 12 Novembre 2014, la sonda Philiae del satellite Rosetta dell'European Space Agency è riuscita ad atterrare sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, una missione conseguita per la prima volta nella Storia. E se l'atterraggio sulla Luna era in qualche modo stato introdotto dal capolavoro di Stanely Kubrick 2001 Odissea nello Spazio nel 1968, la riuscita di Rosetta è stata invece 'battezzata' proprio dal kolossal di Nolan Interstellar (nelle sale giusto nel Novembre 2014).

 

 Il viaggio di 10 anni di Rosetta inizia nel Marzo 2004: il razzo europeo Arian 5 parte dalla Guyana francese, lanciando poi nello spazio il 'cacciatore-di-comete'. Dopo aver incrociato due asteroidi, nel 2008 e nel 2011, ed essere entrato in un profondo stato di ibernazione nel 2011, finalmente, il 29 Gennaio 2011 il 'risveglio', e il delicato 'Rendezvous con la Cometa'.

Animazione che traccia il viaggio di Rosetta attraverso il Sistema Solare, usando le spinte gravitazionali della Terra e di Marte per raggiungere la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko. La fine nominale della missione è prevista per il Dicembre 2015 – credits: ESA

 E' un nuovo avventuroso viaggio di Esplorazione verso l'Ignoto. Insieme alla sfida per la Sopravvivenza, le più importanti direttrici umane dall'alba dei tempi. Ho potuto seguire tutto l'atterraggio di Philiae (addirittura sentendone il suono) in tempo reale grazie al sito web e i social dell'Esa, insieme ai giornali e tutte le varie agenzie coinvolte.

Saturn V su di un trasportatore il 20 Maggio 1969 (sinistra) Spiro Agnew e Lyndon Johnson guardano il lancio dell'Apollo 11 il 16 Luglio 1969 (destra) – courtesy Nasa via ‘The Project Apollo Archive’

 

 E' stato eccitante, toccante, per la situazione imprevedibile, per la gioia e la tensione degli scienziati di veder risultati dopo anni, per la distanza estrema di qualcosa che stava accadendo su di una cometa in corsa, e anche semplicemente per la domanda: "e ora che diamine scopriremo là sopra?"

Astronauti dell'Apollo 11 abbracciati dalla folla di Città delMessico il 23 Settembre 1969 (sopra) e (sinistra in alto) celebrando l'atterraggio dell'Apollo 11 alla Nasa – courtesy Nasa via ‘The Project Apollo Archive. "Mia madre che lrgge il Washington Post di Lunedì 21 Luglio 1969" (destra in alto, courtesy Jack Weir, fonte internet)

 

NYC da il benvenuto agli astronauti dell'Apollo 11 nell'Agosto del 1969  (sinistra) e Chicago nell'Agosto 1969 (destra) – courtesy Nasa via ‘The Project Apollo Archive’

 

 Ma prima che il ragazzo Philae provasse ad approcciare la sua signora Cometa, il Rover della Nasa Curiosity il 6 Agosto 2012 viene anche lui lanciato verso l'Ignoto. E il suo atterraggio sul Cratere di Gale del Pianeta Rosso, è un'incredibile scena a colori:

Curiosity discende su Marte il 6 Agosto 2012 – video originale Nasa interpolato e migliorato da Bard Canning, courtesy via youtube

 

Lampi di Luce e di Oscurità                  

 “..Vedo bagliori di luci e di oscurità..” dice Cooper in Interstellar, lanciando il suo velivolo spaziale oltre il Tempo e la Materia dentro il Buco Nero ‘Gargantua’. Parla ancora alla radio, cercando di descrivere visivamente la sua dscesa verso l'Ignoto. L'astronauta Bowman (attore Keir Dullea) di 2001 Odissea nello Spazio nel suo salto 'oltre l'Infinito' è sopraffatto, quasi paralizzato. Ma il suo occhio è spalancato, e anche lui non può evitare di guardare. Abbiamo bisogno di codificare ciò che ci è Sconosciuto innanzitutto con un Immagine (o quando non c'è possibilità di vedere/comprendere con i propri occhi, ascoltando una descrizione).

Screenshots dal film ‘2001 Odissea nello Spazio’ di Stanley Kubrick, 1968

 

 L'intero processo fotografico è esattamente la stessa cosa: guardare ed essere impressionati da qualcosa. Puntando un soggetto o un paesaggio, lasciando che la luce entri in una Camera Oscura impressionando un sensore digitale o la carta, per poi bagnarla nell'acqua. Anche la macchina fotografica di cui è dotata Rosetta non può evitare di guardare. Porprio come Cooper e Bowman, essendo questo parte della sua missione:

 La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ripresa dalla camera OSIRIS di Rosetta, Settembre-Dicembre 2014 © 1, 2  ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA © 3, 4, 5, 6, 7 ESA/Rosetta/NAVCAM – CC BY-SA IGO 3.0

 

 L'Esa aveva già fatto un tentativo simile il 13 marzo 1986, quando la missione della navetta robotica Giotto era riuscita nel raggiungere la Cometa di Halley da vicino ad una distanza di 370,34 miglia (596 km). Il video che segue è ricavato da 111 immagini della pioneristica macchina fotografica digitale di cui Giotto era dotato

 Il nome era un omaggio al pittore del Primo Rinascimento italiano Giotto di Bondone (1266-1337), che aveva osservato la Cometa di Halley nel 1301 ad occhio nudo, per poi dipingerla come Stella di Bethlemme nell'affresco l'Adorazione dei Magi (1303-1305) a Padova. Trecento secoli più tardi, a Venezia, il 'padre' degli scienziati Galileo Galilei (1564-1642), migliorando i prototipi dell'ottico tedesco-olandese Jacob Metius, guarda attraverso il primo Cannocchiale i Corpi Celesti, più vicino di ogni altro suo contemporaneo.

 

 Oggi l'AstroFotografia è praticata sia da appasiionati che da professionisti: la più dettagliata e grande immagine mai realizzata, la galassia di Andromeda a 2.5 millioni di anni luce dalla terra, è stata scattata dal Hubble Space Telescope, lanciato dalla Nasa e dall'Esa in orbita nel 1990. L'immagine pesa 1.5 miliardi di pixels, si ha bisogno di più di 600 schermi da televisore in HD per vedere l'intera immagine.

Giotto di Bondone ‘L'Adorazione dei Magi’, Cappella Scrovegni, Padova, Italia, 1305 (sinistra), estratto dalSidereus Nuncius’ di Galileo Galilei, 1610, Venezia (centro), ‘Galileo mostra il suo telescopio al Doge di Venezia’ H. J. Detouche, 1754 (destra)

La Galassia di Andromeda ripresa dal Hubble Space Telescope della NASA/ESA, courtesy NASA/ESA, J. Dalcanton & B. F. Williams & L. C. Johnson (University of Washington, USA), the PHAT team, and R. Gendler (in alto). Cometa di Halley ripresa il 6 Giugno, 1910, courtesy The Yerkers Observatory (sinistra). La cometa C/2014 Q2 Lovejoy -scoperta nell'Agosto del 2014 dall'astronomo amatoriale Terry Lovejoy- il 25 Gennaio 2015, da The Virtual Telescope Project, Ceccano (FR), Italy (destra)

 

Endurance & Aurora

 Ma prima dell'indeterminato ma non così lontano futuro di Interstellar, c'è stata un'altra nave chiamata ‘Endurance’ pronta a partire. Un legno norvegese di 348 tonnellate, scelto dal Comandante anglo-irlandese Sir Ernest Henry Shackleton (1874–1922) per imbarcare la sua ciurma di 28 uomini  verso la Spedizione Imperiale Trans-Antartica (1914-1917).

La rotta dell ‘Endurance’ nel Mare di Weddell e fino all'isola della Georgia del Sud (sinistra). L' ‘Endurance’ tra le lastre del ghiaccio antartico (centro). L ‘Endurance’ nel primo mare ghiacciato (destra) Fotografo: Frank Hurley, 1914-1916, courtesy National Library of Australia

 

 Dopo la conquista del norvegese Roald Amundsen del Polo Sud (1911), l'obbietivo di  Shackleton era di essere il primo ad attraversare in larghezza l'Antartide, nelle sue circa 1,800 miglia (2,900 km), dal Mare di Weddell al Mare di Ross. A supportarlo, il gruppo del the Ross Sea Party formato dal capitano britannico Aeneas Mackintosh (1879–1916) e i suoi uomini a bordo della nave Aurora’, avrebbero preparato rifornimenti e vettovaglie lungo la prima metà del percorso nel Sud polare antartico, già tracciata dai primi esporatori dell'Antartide come il Capitano Robert Falcon Scott (1868-1912).

Endurance intrappolata nei ghiacci il 7 Agosto 1915 (sinistra), un tramonto di mezzanotte e l'Endurance nel Mare di Weddell (22 Feb 1915). Cercando un passaggio nel ghiaccio del Mare di Weddell, 1914 c.a (right) Fotografo: Frank Hurley, courtesy National Library of Australia

 

 Ma la missione dell'Endurance neanche iniziò. La nave divenne intrappolata e poi schiacciata dal ghiaccio del Mare di Weddel, costringendo l'equipaggio di Shackleton a lasciare la nave e ad accamparsi sul mare di ghiaccio prima, e poi puntando con le scialuppe di salvataggio l'isola inabitata della Georgia del Sud, un viaggio tempestoso in pieno oceano per circa 720 miglia.

Uomini con strumento di precisone su treppiede sotto la poppa dell'Endurance ricoperta dalla neve, Luglio 1915 (sinistra) La scialuppa James Caird parte per l'Isola dell'Elefante (centro). Fotografo: Frank Hurley, courtesy National Library of Australia

 

 A dispetto di numerose estreme sfortune, liti e addirittura la morte di tre dei membri dell'equipaggio tra cui Mackintosh, il Ross Sea party invece riusci nella sua missione. Ma invano, non essendo nessuno informato del tragico destino dell'Endurance.

 

Le pellicole perdute dell'Antartide   

 Un secolo più tardi delle storie di tutti questi uomini, nel Dicembre 2013, l'organizazzione no-profit New Zealand’s Antarctic Heritage Trust, responsabile per la conservazione di cinque siti storici nella regione del Mare di Ross scopre una scatola nella Camera Oscura del fotografo di spedizione Herbert Ponting (1870-1935), nell'ultima base del Capitano Scott a Cape Evans, nel lato ovest dell'Isola di Ross. Un tesoro di 22 strisce di negativi di cellulosa di nitato, incollati uno all'altro, sono nascosti lì.

Negativi di cellulosa di nitrato ritrovati insimee (sinistra), poi i negativi di gelatina d'argento esaminati (destra) © Antarctic Heritage Trust

 

 Rimossi dall'Antartide, i negativi vengono portati in Nuova Zelanda, per un dettagliato trattamento di restauro. Anche se danneggiati, immagini mai viste prima del Sud polare vengono riconosciute dal Trust: punti di rilievo intorno al McMurdo Sound e ritratti di Alexander Stevens, scienziato capo e geologo del Ross Sea Party, visibile in due immagini dei rullini perduti, fanno subito pensare che essi provengano dalla spedizione dell'Aurora del 1914-1917.

Mare e ghiacciao, McMurdo Sound (sinistra) mare piatto e ghiacciato, McMurdo Sound (centro) Big Razorback Island, ad ovest dell'Isola di Ross (destra) © Antarctic Heritage Trust

 

 Anche se l'identità del fotografo rimane sconosciuta, si ritiene che possa essere il fotografo e anche cappellano del Ross Sea Party Arnold Spencer-Smith (1883-1916). Chimici, naturalisti, fisici e geologi erano mandati in queste missioni per studiare le nuove terre e le reazioni dell'uomo all'ambiente, così come i fotografi, che avevano l'importante compito di rendere pubbliche queste missioni, con documenti visivi che ne comprovassero risultati.

Iceberg e terra, Ross Island (sinistra), Alexander Stevens sulla nave ‘Aurora’ guarda verso sud (centro), con la Penisola del Hut Point dell'Isola di Ross sullo sfondo (destra) © Antarctic Heritage Trust

 Frank Hurley vicno all'Endurance intrappolata nei ghiacci (sinistra) Fotografo: Frank Hurley, courtesy National Library of Australia

 

 Ottenere inoltre immagini sensazionali di eroiche imprese e di terre lontane e mai viste, in un'epoca in cui non era così facile ottenere fotografie come oggi, poteva generare anche notevoli profitti. L'australiano James Francis “Frank” Hurley (1885 – 1962), oltre ad essere un filmmaker, il fotografo ufficiale della missione Endurance, e di molte altre missioni antartiche e con le forze militari australiane durante la guerra, è stato anche un produttore di successo in Australia di materiale turistco e pubblicitario (non facendosi problema a volte anche di manipolare in sede di stampa chimica l'immagine).

Lo scienziato capo e gelogo Alexander Stevens sula nave Aurora (sinistra), provini a contatto con i negativi ritrovati (centro) © Antarctic Heritage Trust. Copertina della colonna sonora orginale del film di Andrej Tarkovsky, ‘Solaris’ (destra)

 

 Come molti altri compagni fotografi, egli scelse la Fotografia Documentaria, pronto ad andare a fotografare luoghi mai visti prima, posti estremi, mosso sicuramente anche da un profondo desiderio di Esplorazione. La Fotografia può essere un mezzo, come tutte le arti, per spingerci a guardare in faccia l'Ignoto e dargli una forma.

 

 Oltre le fantasmagoriche immagini di uomini passati anni a sopravvivere nelle peggiori condizioni possibili, tagliati fuori, e quasi dimenticati nella notte polare, le visioni ritrovate in questi negativi sono paesaggi lunari e non-terrestri, affascinanti e quasi senza-tempo, che toccano una sensazione di ‘Alieno-da-me' insieme con un senso di 'terribile bellezza', come anche a me è capitato di fare esperienza, fotografando durante viaggi in luogi particolari, vicini o lontani. Esattamente come nelle immagini di Hurley, nelle foto di Rosetta, o quando in Interstellar Cooper atterra su di un Mondo Acquatico in una remota galassia, richiamando anche l'oceano vivente della pietra miliare di Andrej Tarkovsky Solaris (1972).

Il Ross Sea Party nove giorni dopo aver gettato l'ancora a Cape Evans (sinistra) Fotografo (supposto): Arnold Spencer-Smith, source Gaze collection, Canterbury Museum. 1975.231.75

 

Nuovi Esploratori e la Bellezza dello Spazio

 Se la missione di Cooper in Interstellar è di andare più lontano dalla Terra di qualsiasi altro prima di lui, l'astronauta Ryan Stone (attrice Sanda Bullock), alla sua prima missione spaziale, combatte invece con tutte le sue forze per ritornare sul nostro Pianeta, dopo la distruzione del suo Shuttle e addirittura dell'International Space Station, nel film di Alfonso Cuarón, Gravity’, nei cinema nel 2013. Un sentimento molto femminile, quasi materno, insieme al primordiale istinto di sopravvivenza, attraversa tutta la storia.

L'ecosistema del Pianeta Terra visto dall'astronauta Esa Alexander Gerst durante la ‘Blue Dot mission’ sull' ISS nel 2014 (destra), credits:ESA/NASA.

 

 Proprio adesso, un'altra donna è alla sua prima missione spaziale nell'ISS: ingegnere e pilota militare, l'astronauta Esa Samantha Cristoforetti (nata a Milano, 1977). Seguendo il primo astronauta dall'Italia in una misisone a lungo termine sull'ISS, il Maggiore Esa Luca Parmitano (missione ‘Volare’, 2013), ‘AstroSamantha’ è la terza donna europea nello Spazio, e la prima dalla sua nazione, partita dalla Terra il 23 Novembre 2014 per una missione di sei mesi.

Lo shuttle Discovery visto dall'ISS, 2011 (in alto a sinistra) credits: Paolo Nespoli, ESA/NASA. La crew della ‘Futura mission’ e ‘ISS’ (a destra in alto), Venezia dallo Spazio (sinistra) credits: 2014 Samantha Cristoforetti/ESA/NASA. Luca Parmitano sull'ISS, Giugno 2013 © ESA/NASA (destra)

 

 Ormai una celebrità non soltanto nel suo paese, con un account Twitter/FB regolarmente aggiornato con incredibili foto e storie dall'ISS, Samantha è parte di una missione, denominata ‘Futura’, iniziata durante il 50esimo anniversario della nascita dell'Esa (1964).

Prima camminata nello Spazio per l'astronauta Esa Thomas Reiter (Germania), durante la misisone russo-europea ‘Euromir 95’ sulla Mir Space Station, credits: ESA/NASA (sinistra). ‘Spaceinvaders’, credits: Samantha Cristoforetti/ESA/NASA (centro). L'ultimo arrivo del Soyuz TMA-11M, a Dicembre 2013, credits: Luca Parmitano/ESA/NASA (destra)

 

La gigantesca corona di fiamme del sole, credits: Solar and Heliospheric Observatory, Nov 4, 2003 (sinistra). Lo shuttle spaziale ‘Endeavour’ attraccato all'ISS rirpeso dall'astronauta Paolo Nespoli dalla Soyuz TMA-20 (centro) credits: ESA-NASA. Eclisse solare hybrida (destra) © credits Eclipse-SWAP composite by Daniel B. Seaton, Royal Observatory of Belgium Eclipse image by Allen Davis and Jay Pasachoff, Williams College Eclipse Expedition SWAP image courtesy PROBA2-Royal Observatory of Belgium-ESA

 

 E a cinquant'anni dalla fondazione dell'Agenzia Spaziale Europea, stiamo per entrare nell'Anno Internazionale della Luce e delle Tecnologie basate sulla Luce, così come è stato proclamato dalle Nazioni Unite il 2015, anche con speranza ritenuto come l'inzio di una nuova grande Era Spaziale. Un modo forse per non dimenticare che oltre uno Streaming su internet, oltre una fotografia dello Spazio, qualcosa è davvero là fuori, che aspetta di essere scoperta.

 

 E allora, possa quest'anno essere pieno di bagliori di luce e oscurità e colori, per tutti i dannati o celebrati esploratori del Mondo e oltre, cocciutamente alla ricerca del loro Ignoto, qualsiasi cosa questo Ignoto sia per loro.. Aye !

 

 L'ISS visto dallo Space Shuttle Discovery, Marzo 2009 Credit NASA (in alto) / I resti di una supernova Credits ESA-Hubble & NASA, acknowledgement Claude Cornen (sotto)

 

 

REFERENCES / LINKS                                                                                              

 *Titolo del saggio tratto dal diario di bordo di Samantha Cristoforetti sull'International Space Station durante la corrente missione ‘Futura’ http://www.astronautinews.it/2014/12/22/l27-l28-ascoltare-rumori-della-stazione-spaziale-di-notte/

 

Anno Internazionale della Luce 2015 www.light2015.org/Home.html

 

 

Samantha Cristoforetti pagina ESA: http://samanthacristoforetti.esa.int/

ISS HD Earth Viewing Experiment live streaming www.ustream.tv/channel/iss-hdev-payload/theater

International Space Station website www.nasa.gov/mission_pages/station/main/

European Space Agency www.esa.int/ESA

Esa Rosetta http://rosetta.esa.int/

Nasa www.nasa.gov/

Nasa Mars Laboratory www.nasa.gov/mission_pages/msl/index.html

 

(grazie Hourafloyd)

 

– ARCHIVI PUBBLICI:  

Apollo Mission Image Archive www.apolloarchive.com/apollo_archive.html                

Esa Images Archive www.flickr.com/photos/europeanspaceagency/

Esa ‘Volare’ mission Image Archive www.flickr.com/photos/volaremission/

 

 

– SCIENZA & ASTROFOTOGRAFIA:  

 Sulla vita di Galileo Galilei e i suoi contributi alla Scienza: http://www.space.com/15589-galileo-galilei.html  /  www.britannica.com/EBchecked/topic/224058/Galileo

 The Virtual Telescope Project in Ceccano (FR), Italia http://www.virtualtelescope.eu/ 

 Hubble SpaceTelescope www.spacetelescope.org/ 

 Andromeda Galaxy image with zoom tool  www.spacetelescope.org/images/heic1502a/

 

- CIRCA L'ATTIVITA' DELLA ‘NEW ZELAND ANTARCTIC HERITAGE TRUST' E LA STORIA DEI RULLINI PERDUTI:

 The New Zeland Antarctic Heritage Trust website www.nzaht.org/, Facebook Official Page: https://www.facebook.com/Antarctic.Heritage.Trust

 

– SULLA SPEDIZIONE IMPERIALE TRANS-ANTARTICA:

 

 

 

 Shackleton, Ernest (2002). South: The story of Shackleton’s 1914–17 expedition (pubblicato originariamente nel 1919) Penguin Books  

 

 

 

 Scott Polar Research Institute – University of Cambridge www.spri.cam.ac.uk/library/pictures/catalogue/itae1914-16/

 

 National Library of Australia | Pictures Collection www.nla.gov.au/what-we-collect/pictures

 

 

 

 Ennis, Helen (2010). Frank Hurley’s Antarctica. Canberra: National Library of Australia

 

 

 

 

 

 

– FILM CITATI NELL'ARTICOLO:

 ‘2001 Odissea nello Spazio’ di Stanley Kubrick, 1968

https://it.wikipedia.org/wiki/2001:_Odissea_nello_spazio

 ‘Solaris’ di Andrei Tarkovsky, 1972

https://it.wikipedia.org/wiki/Solaris_%28film_1972%29

 ‘Gravity’ di Alfonso Cuarón, 2013

https://it.wikipedia.org/wiki/Gravity_%28film%29

 ‘Interstellar’ di Christopher Nolan, 2014

http://en.wikipedia.org/wiki/Interstellar_%28film%29

 

Ombre di Saturno (sinistra in alto, 1) Samantha Cristoforetti sull'ISS, credits: ESA-NASA (destra in alto, 2) Titan, Epimetheus e anell di Saturno (sinistra, 3) La luna di Saturno Dione e anello ripresa dal veivolo spaziale Cassini (destra, 4) 1, 3, 4 credits: NASA-JPL-Space Science Institute

 

 

 

 

back to -> 'ICP Library Blog' index